Un ritardo di 23 anni La questione morale nel Pd A pochi giorni dalle elezioni la Cassazione sta per pubblicare le motivazioni della sentenza che concerne Vincenzo De Luca, candidato alla presidenza della Regione Campania. De Luca è candidabile, perché la legge Severino consente di candidarsi fino a quando non viene pronunciata una condanna definitiva. Ma nel caso in cui De Luca dovesse vincere le elezioni il rischio è che venga sospeso fino a 18 mesi dall’ incarico di presidente della Regione da parte del consiglio dei ministri. Cioè dallo stesso consiglio del presidente che è andato in Campania a fargli la campagna elettorale, Renzi. Tanto che non abbiamo capito esattamente se Renzi è consapevole del tormentone che potrebbe investirlo. Se il premier sperava che De Luca potesse essere rimesso in sella dal Tar, a cui già aveva annunciato di far ricorso, ha sbagliato i conti. La pronuncia della Cassazione lo mette di fronte al giudice ordinario. Tempi ed esiti di questa vicenda divengono completamente imprevedibili. Davanti al rischi di caos e di vuoto istituzionale che si potrebbe preparare in Campania, Renzi come farà ad esultare per un’eventuale vittoria del suo partito? È un delirio vero e proprio a cui il Pd si è consegnato e con assoluta e suprema incoscienza. Altrimenti non sarebbe stata consentita che De Luca si lasciasse ad affermazioni come quella per la quale un buon sindaco non sarebbe tale senza una condanna per abuso di ufficio. Avrebbe ammesso piuttosto di essersi sbagliato o di essere innocente. È come se nel 1993 i segretari di partito accusati di violazione della legge del finanziamento pubblico avessero risposto che un buon segretario di partito si dimostrava con tale inchiesta ed eventuale condanna. Per aver affermato molto meno Craxi quasi venne linciato. È possibile che da qui al voto nel Pd si elabori una qualche soluzione per affrontare la crisi a cui si esporrebbe una Regione importante come la Campania nel caso di una vittoria di De Luca. Quello che davvero non sembra in grado di affrontare il partito di Renzi è il degrado morale a cui le affermazioni De Luca lo hanno esposto. Se l’intento di Renzi era di rottamare anche l’ultimo campione della cultura comunista, l’astratta morale conservatrice berlingueriana, c’è riuscito. Solo che rispetto agli intenti craxiani è in ritardo di 23 anni. Roma, 27 maggio 2015 |